Incontro, Ottobre, 2016

Tutti, diversi…ma insieme

“Tutti, anche se diversi, per imparare ad arricchirci con la diversità dell’altro.”

Per Daniele, Davide, Stefano, Zineddine e altri quaranta ragazzi, di cui una decina provenienti da Sarajevo, cristiani e musulmani, quelle del Campus della Pace sono state giornate vissute tutti, anche se diversi, insieme. Nello scorso mese di agosto, a Gratosoglio, nell’estrema periferia sud di Milano, questi ragazzi hanno condiviso una particolare esperienza. La cultura dell’incontro, che significa aprirsi all’altro anche se non la pensa come noi, non ha le stesse abitudini, non professa la stessa religione, per loro ha significato vivere insieme situazioni differenti. Come per esempio per un musulmano entrare per la prima volta in chiesa o per un cristiano in moschea.

“Per noi musulmani– racconta Zineddine, che viene dalla Tunisia – è stato bello entrare in chiesa e sentirsi accolti. Ero curioso di capire come fosse la messa perché ne ho sempre sentito parlare dai miei amici cristiani. Alcuni anziani, scambiando la pace con noi musulmani, si sono persino commossi”. “Io, quando sono entrato in moschea – aggiunge Davide – ero spaesato e non capivo che cosa stesse succedendo. Ci hanno fatto togliere le scarpe, purificare le mani e ci hanno separati maschi e femmine. I miei amici musulmani ci hanno spiegato il significato delle loro preghiere”. Anche per Stefano è stata un’esperienza significativa perché “si avvertiva il rispetto dell’uno verso l’altro”. Per la gente del quartiere questo Campus è stato un segnale importante.

“Sicuramente – spiega Daniele – non cambieremo la mentalità di molti che continueranno ad avere pregiudizi, però abbiamo mostrato agli altri come è possibile stare bene insieme anche se si professano credi diversi”. I partecipanti al Campus hanno inoltre vissuto momenti di dibattito e riflessione. “Ci siamo chiesti – racconta Davide – che cosa ci rende simili o diversi e abbiamo capito quanti stereotipi influiscono sul pensiero di molti: gli italiani non sono tutti mafiosi e gli arabi non sono tutti terroristi!”. Si sono tenuti anche incontri con i rappresentanti del Municipio di Zona e con la vicesindaco di Milano. L’esperienza è stata ideata da don Giovanni Salatino, vicario parrocchiale di Gratosoglio e sostenuta da diversi partner, tra cui il Consiglio di Zona V di Milano, l’Ufficio CADR della Curia di Milano, dall’Associazione Speranze Scout Italy Musulmani di Solaro, dal Centro Asteria. Un progetto talmente significativo che ora si sta organizzando un Campus a Sarajevo, città simbolo del conflitto e della convivenza tra religioni, nella prossima estate. “Nell’attesa di questo appuntamento – dice Stefano – noi continuiamo ad incontrarci o a sentirci attraverso i Social. Per noi l’importante è stare insieme”. Tutti, anche se diversi, per imparare ad arricchirci con la diversità dell’altro.